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Attraversare il lutto: il ruolo della psicologia nel processo di guarigione

  • Immagine del redattore: Carlo Trionfi
    Carlo Trionfi
  • 19 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Il lutto è un’esperienza che, nel corso della vita, tocca tutti gli esseri umani. Che si tratti della perdita di una persona cara, di un animale amato o della fine di una relazione importante, il lutto ci mette in contatto con il dolore e con la necessità di riorganizzare la propria vita.

In psicologia, il lutto rappresenta un processo psicologico di adattamento alla perdita, che coinvolge pensieri, emozioni, comportamenti e trasformazioni interiori.

 

Le fasi del lutto

Ogni esperienza di lutto è profondamente soggettiva, tuttavia, la psichiatra Elisabeth Kübler-Ross ha identificato cinque fasi del lutto che non sono lineari o obbligatorie ma possono aiutare a dare un senso a ciò che accade.

  • Negazione: il dolore provocato dalla perdita è tale da portare la persona a negare l’accaduto, rifiutandosi di credere che sia reale. Si tratta di un meccanismo di difesa che aiuta a contenere lo shock iniziale e che si manifesta attraverso la convinzione che si tratti un errore e può essere accompagnato da disorientamento, ansia e paura.

  • Rabbia: in questa fase la persona è sopraffatta da emozioni intense quali rabbia, ira e disperazione che possono essere rivolte all’esterno o verso sé stessa. La persona inizia a reagire emotivamente alla perdita e cerca un capro espiatorio su cui scaricare la propria rabbia.

  • Contrattazione: nella fase della negoziazione la persona cerca compromessi o soluzioni illusorie che consentano di rimediare all’irreparabile, per lo meno su un piano simbolico.

  • Depressione: in questa fase la persona sperimenta disperazione e un senso di vuoto emotivo. È il momento in cui prende coscienza che nulla sarà più come prima e ciò può essere accompagnato da un bisogno di solitudine, perdita di appetito e insonnia.

  • Accettazione: in quest’ultima fase la persona scende a patti con la perdita e inizia lentamente a trovare un nuovo equilibrio emotivo. Rappresenta un momento chiave del processo di elaborazione del lutto in cui si impara a convivere con il dolore.

 

Dalla sofferenza alla patologia

Nella maggior parte dei casi, il lutto è un processo fisiologico che seppur doloroso, con il tempo e le risorse adeguate, permette di ricostruire un nuovo equilibrio. Questo è ciò che in psicologia viene definito lutto sano.

Al contrario, esistono situazioni in cui il lutto si cronicizza o si blocca. In questi casi si parla di lutto complicato ossia una condizione in cui il dolore non diminuisce con il tempo e interferisce in modo significativo con la vita quotidiana, impedendo alla persona di adattarsi alla perdita e riprendere una vita normale. Tra i segnali principali del lutto patologico vi sono pensieri intrusivi, incapacità di accettare la perdita e difficoltà a immaginare la propria vita senza la persona defunta, stati depressivi e ansiosi persistenti e ritiro sociale prolungato.

In questi casi l’intervento psicologico è fondamentale perché può aiutare a rielaborare il trauma, trovando una narrazione coerente della propria esperienza. Se non viene adeguatamente trattato, può portare a un peggioramento della salute fisica e mentale.

 

Il ruolo dello psicologo nel processo di guarigione

Il lavoro del terapeuta non è "cancellare il dolore", ma accompagnare la persona a costruire un nuovo significato. Si lavora sul racconto della perdita, sull'elaborazione del legame interrotto, sulla possibilità di reinvestire emotivamente nella vita senza sensi di colpa.

Nella pratica clinica, uno degli aspetti fondamentali è legittimare il dolore, aiutando chi soffre a non avere fretta, a rispettare i propri tempi e a distinguere tra “ricordare” che aiuta a mantenere viva la relazione seppur in una nuova forma e “rimpiangere” che rischia di interferire con il processo di elaborazione.

Con i bambini e gli adolescenti, l’approccio cambia: il lutto e il dolore si esprimono attraverso il gioco, il comportamento, i silenzi o domande apparentemente “fredde”. Anche in questo caso, il lavoro terapeutico consiste nel dare voce a ciò che spesso è difficile da dire, creando un contesto in cui il bambino o il ragazzo può sentirsi accolto e compreso.

 

Conclusione

Il lutto è un’esperienza complessa e inevitabile, accompagnata da emozioni intense e dolorose. Elaborare il lutto non significa dimenticare, ma imparare a convivere con l’assenza, portando con sé ciò che è stato in una forma diversa.

Con il giusto tempo, con la possibilità di essere ascoltati e non sentirsi soli o giudicati, il dolore può trasformarsi, lasciando spazio ai ricordi positivi dal valore inestimabile.


elaborare il lutto con supporto psicologico

 

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