Hikikomori: comprendere l’isolamento e la sua rilevanza sociale tra i giovani
- Carlo Trionfi
- 21 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Gli “Hikikomori” sono persone che si ritirano fisicamente in casa ed evitano situazioni e relazioni sociali a seguito di alti sentimenti di ansia e pressione sociale percepita. Questo fenomeno, inizialmente considerato solo in Giappone, si è poi diffuso in tutto il mondo, acquisendo rilevanza anche in Italia.
Generalmente, tale condizione emerge nel periodo che va dalla preadolescenza sino all’età adulta e sono i maschi quelli maggiormente coinvolti. È un processo graduale che passa da un isolamento parziale, in cui alcune relazioni sociali vengono mantenute, all’isolamento totale.
Le possibili cause del ritiro sembrano essere: passate esperienze di esclusione o bullismo, personalità introversa, temperamento timido, attaccamento insicuro, dinamiche familiari disfunzionali (rifiuto/iperprotettività…), cambiamenti sociali quali globalizzazione, sviluppo tecnologico e individualizzazione.
Ritiro sociale: un’interazione complessa
Il ritiro sociale non è un fenomeno che riguarda il singolo, ma un sistema complesso costituito da più parti che agiscono singolarmente e in interazione per il mantenimento dell’isolamento. Esse sono:
L’individuo che si ritira, si vergogna della sua incapacità di inserirsi nella società e si isola ancora di più.
La famiglia, nella quale manca una reale forma di comunicazione con il figlio, tra i genitori e a livello sociale (ridotte informazioni sull’argomento, paura del giudizio sociale).
La società attuale le cui aspettative e richieste nei confronti dei giovani sono sempre più alte.
La famiglia sembra rappresentare il punto di contatto tra individuo e società. Per un reale miglioramento, bisogna quindi lavorare per ristabilire un legame ottimale all’interno del nucleo familiare. Successivamente si passerà al graduale reinserimento del figlio in società.
Caratteristiche principali di un Hikikomori
Fobia scolastica: è la tendenza di un adolescente ad evitare il contesto scolastico a causa di disagio emotivo. L’assenteismo scolastico e il successivo abbandono delle lezioni, sono i primi campanelli d’allarme del ritiro sociale.
Legame con la madre: il ritiro sociale sembra rappresentare una forma distorta di amae (termine giapponese che indica una relazione di co-dipendenza tra madre e figlio) in cui la madre impedisce al giovane di sviluppare la sua autonomia in favore di una relazione simbiotica.
Interesse per il mondo dell’immaginario e la realtà virtuale: nel momento in cui Internet viene utilizzato per affrontare sentimenti di inadeguatezza sociale o per “scappare” dal mondo reale, diventa estremamente problematico e ha conseguenze rilevanti sul benessere e la salute mentale dell’individuo, portando, per esempio, ad un aumento di depressione e solitudine.
Conclusioni
L’Italia è stato uno dei primi paesi, dopo il Giappone, ad evidenziare la gravità e rilevanza sociale del ritiro tra i giovani. Ad oggi sappiamo che le conseguenze di un isolamento prolungato possono essere sia psicofisiche che, nei casi peggiori, psichiatriche. È bene quindi intervenire repentinamente, prestando attenzione ai principali campanelli d’allarme presenti nel contesto scolastico e tenendo conto della natura sistemica del fenomeno.

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